Penna e Calamaio, giugno 2014
Abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero alla bellezza, anzi alle bellezze di cui il nostro territorio non è secondo a molti altri ben più conosciuti.
Siamo andati alla riscoperta di alcune zone gualdesi non particolarmente frequentate, anche per motivi logistici, di alcuni personaggi che hanno portato in alto il nome della nostra città ma che questa stessa città ha a volte la triste abitudine di non valorizzare come meriterebbero, e di altri che di essa sono figli lontani.
Quell'antico pudore che ci portiamo addosso per cui tendiamo a non esaltare, se non addirittura a nascondere, ciò che di positivo è presente nella nostra terra, nell'era della comunicazione e della globalizzazione può diventare un pericoloso boomerang, o quanto meno può rappresentare delle occasioni perse.
E' pur vero, d’altro canto, che ci si abitua facilmente a ciò che ci circonda e spesso si dà tutto per scontato.
Salvo poi accorgersi della loro importanza quando alcuni pezzi vengono a mancare, vedi la recente alluvione che ha colpito la zona della Rocchetta che l'ha resa di fatto impraticabile.
Riscopriamo le nostre bellezze, riscopriamo soprattutto la capacità di stupirci e di meravigliarci di fronte a ciò che quotidianamente ci troviamo davanti agli occhi.