Penna e calamaio, aprile 2016
Ripensare il ruolo del patrimonio artistico, culturale e ambientale per trasformarlo in un motore per lo sviluppo economico e sociale. E' questa la sfida che le pubbliche amministrazioni sono chiamate a sostenere, ma di pari passo anche il tessuto imprenditoriale.
Per fronteggiare la crisi serve uno sguardo innovativo di rilancio. Assegnare un ruolo centrale alle nostre eccellenze può diventare occasione da un lato di valorizzazione delle stesse, dall'altro possibilità di creare posti di lavoro e quindi di sviluppo economico grazie anche all'indotto. Il turismo, ad esempio, è strettamente collegato alla cultura e all'arte.
Alcuni studi riportano l'effetto moltiplicatore dei soldi spesi in cultura: per ogni euro investito da un museo o da un sito archeologico è assicurato un valore aggiunto del doppio, cioè due euro di ricchezza per il territorio. L'artigianato artistico insieme alle altre industrie creative ne generano altri 2,1.
Investire in cultura, oltre che contribuire alla crescita sociale di una comunità, aspetto che già di per sé dovrebbe rappresentare una delle priorità per qualsiasi amministratore pubblico, è perciò conveniente pure sotto il profilo economico. All'estero lo hanno capito da anni. L'Italia, che possiede il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale, fatica invece a valorizzare questo suo enorme vantaggio competitivo.
Gualdo Tadino con la mostra su Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, che segue altri importanti eventi che hanno caratterizzato il recente passato della nostra città unitamente alla riapertura dello storico teatro Talia, pur essendo un piccolo centro si pone all'avanguardia sotto questo profilo. Un grande appuntamento che ha tutte le carte in regola per aprire un processo virtuoso e che rappresenterà anche un polo di attrazione per far conoscere l'intera offerta culturale gualdese.