Penna e calamaio, aprile 2015
Da sempre il valore dell’associazionismo viene ritenuto fondamentale per una comunità.
Gualdo Tadino ne è un emblema, dato che in città sono numerosissime le associazioni che arricchiscono il territorio con le loro attività e le loro iniziative.
In questo numero abbiamo messo sotto i riflettori due di queste: il gruppo sbandieratori e il gruppo speleologico.
In una realtà come quella gualdese, spesso definita come poco incline a conservare ciò che di positivo riesce a generare, questi due gruppi sono riusciti a mantenere viva la propria attività nel corso degli anni, ottenendo risultati brillanti.
35 anni per gli sbandieratori e quasi 40 per gli speleologi: traguardi importanti, che indicano l’importanza che hanno assunto all’interno del tessuto sociale cittadino. I primi, che hanno portato e continuano a portare il nome e le tradizioni di Gualdo Tadino in giro per l’Italia e per il mondo. Gli altri che, oltre a scoprire cavità nascoste del nostro sottosuolo, mettono a disposizione le proprie competenze in occasione di calamità naturali e di emergenze.
Un bell’esempio di solidarietà, di contributo disinteressato alla città in cui vivono, fatto con quella passione che anima soltanto chi ama ciò che fa.
La stessa passione che ha permesso ad altri due protagonisti di questo numero, Umberto Sacerdote e Monica Mataloni, di arrivare in alto nelle rispettive professioni. E che, ci auguriamo, possa guidare il giovane Giovanni Massaro, vincitore del campionato nazionale delle lingue, nel suo percorso di vita.
